Oggi
è la prima domenica di Quaresima. La preghiera della Colletta ci
ricorda che questo tempo non è triste, ma gioioso. Ci riporta al
vero senso della penitenza cristiana: un tempo di gioia che serve per
far crescere la persona nell'amore.
Il
Vangelo di oggi ci racconta le tentazioni di Gesù e si riallaccia
alla prima lettura tratta dalla Genesi che ci presenta la caduta
dell'uomo nel peccato. Gesù è venuto sulla terra per ricostruire il
vero volto dell'uomo, per riportarlo nel paradiso, ad una piena
comunione con Dio Padre. Mentre nel racconto della Genesi, la donna e
l'uomo cadono miseramente nella trappola del serpente, Gesù combatte
per l'uomo e resiste alle tentazioni diaboliche.
Il
diavolo, infatti, tenta Gesù in un momento di debolezza, dopo aver
digiunato e pregato per 40 giorni. Sicuramente, pur essendo Dio, Gesù
non era nel pieno delle forze, reso più vulnerabile dal digiuno.
Eppure non demorde, combatte per amor nostro e vince il diavolo.
Con
la donna e l'uomo, il serpente agisce con astuzia. Circuisce la donna
insinuandole dubbi su Dio, finché non riesce nel suo intento.
Papa
Francesco nell'Angelus di oggi, ha riportato dei concetti
importantissimi. La fede deve passare attraverso il buio. Già, non è
una conquista definitiva, assoluta. È come la pianticella di senape
che cresce da un seme piccolissimo ma che poi diventa un grande
albero nel quale si rifugiano gli uccelli del cielo. La fede va
curata e fortificata, non si può abbandonarla all'incuria degli
elementi. Spesso Gesù fa riferimento ai ritmi della natura. Siamo in
grado di capirli comunque, in quanto dalla terra siamo stati tratti e
ad essa siamo destinati a tornare.
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