“La nostra meta non è di
trasformarci l'un l'altro, ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar
a vedere e a rispettare nell'altro ciò che egli è: il nostro
opposto e il nostro completamento” – Herman Hesse
Desidererei riflettere su questa frase
detta da Herman Hesse. “La nostra meta non è di trasformarci l'un
l'altro”. Questo è importantissimo nei rapporti umani. Prima di
tutto bisogna partire dalla conoscenza di se stessi. Tempo fa ho
parlato del silenzio: il silenzio è una componente fondamentale
nella conoscenza di se stessi. Se io mi assordo con musica, mass
media, traffico e tutto ciò che crea rumore, non riesco ad entrare
in intima relazione con me stessa e non potrò mai ascoltare le
mozioni più profonde del mio cuore. Talvolta ci assordiamo perché
abbiamo timore di ascoltare noi stessi, eppure questa è la chiave
fondamentale del vivere bene con se stessi e con gli altri. Questo
permette che non si abbia paura del diverso e che quindi si
rispettino le idee altrui senza vederle come un'aggressione verso se
stessi. La paura che abbiamo di noi si trasmette nell'altro. Siamo
irripetibili, una creazione unica uscita dalle mani di Dio, perciò
speciale. Dobbiamo cominciare a vederci con occhi diversi, realisti,
accettando i nostri limiti e i nostri pregi. Non dobbiamo nascondere
le nostre qualità dietro una falsa umiltà altrimenti, con il nostro
comportamento attesteremmo che Dio con noi ha fatto un disastro
unico, ha sbagliato tutto. Come possiamo pensarlo? Il salmista
prorompeva in un grido di gioia: “Ti lodo, Signore, perché mi hai
fatto come un prodigio... sono stupende le tue opere!”. Poi capita
che usiamo male i nostri talenti e possiamo sbagliare, ed p proprio
qui che entra in gioco l'umiltà: dobbiamo accettare di essere
fallibili, di non avere un'intelligenza che possa abbracciare tutte
le opzioni! L'umiltà, ricordiamoci, si basa sulla verità, su questa
sola. Quando ci raccontiamo menzogne, l'umiltà affoga nel mare del
nostro errore più grande: la superbia e l'ipocrisia, difetti che
Gesù aborriva. Vero, perché se da una parte possiamo sprofondare
nel vittimismo di una bassa autostima, possiamo anche cadere nella
superbia più assoluta: ci capita, così, di criticare sempre gli
altri, di tenere la nostra testa troppo alta e quindi di non
accorgerci che esiste l'altra persona... figuriamoci se ci rendiamo
conto che può avere opinioni diverse dalle nostre e magari anche
giuste! Quindi, il vederci realmente come siamo, ci porta ad
apprezzarci, ad amarci senza sottovalutarci o sopravvalutarci e di
non volere di trasformarci l'un l'altro ma ad ammirare l'altro per le
opinioni diverse, come completamento ed opposto.
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