Siamo ormai nel pieno della Quaresima, alla soglia della Settimana Santa. Quanti momenti di passione nella nostra vita! Quanti momenti in cui ci avviamo a vivere e percorrere la via crucis delle nostre sofferenze, di varia natura, a volte inaspettate e, per questo, ancor più dolorose. Se ne vorrebbe conoscere il motivo, il senso, ma, talvolta tutto rimane nell'ombra. La croce è un grande mistero nella vita dell'uomo, così come lo è stato nella vita di Gesù: mentre viveva la Sua Passione, si stava ormai avvicinando l'unione definitiva con il Padre, tuttavia è stato il momento in cui ha provato più intensamente il suo abbandono. Così avviene in ciascuna vita: più ci si avvicina all'abbraccio del Padre, più si sperimenta il suo abbandono, la sofferenza più atroce, la solitudine... Il dramma del silenzio di Dio. Non era così scontato che Gesù vivesse la passione, Egli sentiva il turbamento, la paura di quel momento così doloroso. Non abituiamoci ad ascoltare il racconto della sua passione. Non deve scivolare su di noi, come semplice acqua o dilettare la nostra mente come pura e bella filosofia di vita: il cristianesimo è un avvenimento. I venerdì santi della nostra vita, ricalcano la passione di Gesù, seppur non abbiano la stessa intensità.
A volte, i momenti di prova intensa, i nostri venerdì santi, ci aiutano a scoprire con meraviglia gli splendidi cirenei che abbiamo accanto. Gesù fu aiutato da Simone di Cirene il quale fu costretto a prendere la croce del Salvatore sulle sue spalle, ma a noi si accostano cirenei volontari che ci aiutano a portare la nostra sofferenza, anche se poi ci sollevano solo un poco: ci danno il tempo di scrollarci di dosso quella polvere che ha insudiciato il nostro viso, quando siamo caduti sotto il peso della croce. Bisogna saper riconoscere questi nostri cirenei e ringraziare Dio per averceli messi accanto.
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