Esistono vari tipi di notte oscura dell'anima che dipendono dalla causa di questa. Una persona tiepida che si allontana facilmente dai Sacramenti e che conduce una vita cristiana prettamente esteriore, passerà in una notte oscura dei sensi, provocata da sé. Basta infatti che conduca nuovamente una vita sacramentale e di preghiera, per risentire il piacere di stare vicino a Dio e la delizia delle cose spirituali... Questa notte è permessa comunque da Dio, affinché l'anima si scuota da quella condizione di torpore che le impedisce di camminare. A quell'anima donerà immediatamente, con la ripresa della vita interiore di preghiera, il piacere per le cose di Dio, per farle capire che era in una condizione di errore e che è importantissimo, mantenere quel filo di comunicazione con Lui.
La notte oscura dei sensi è un momento molto delicato per l'anima che sente vibrare il dubbio nel profondo del suo cuore. Vede che il senso della sua vita è svanito e il bene che fa non ha più valore, destinato a scomparire nel buio eterno del nulla.
Quando l'anima ha raggiunto un grado abbastanza alto di perfezione, passa per questa notte oscura dei sensi, in questo senso di nullità e di dubbio per sentire ancor più nostalgia del suo diletto.
Un po' come avviene tra due innamorati: quando sono lontani, se l'amore è vero, non si affievolisce, ma nel loro cuore matura sempre più forte il desiderio di rivedere Dio. Ma la condizione dell'anima in questo momento è assai delicata, perché il ricordo della sua precedente unione con Dio, anziché rinvigorirla, la getta nello sconforto più profondo. Ella è costretta a vagare nel buio, cercando quella stella luminosa che si è nascosta ai suoi occhi e non vede più.
Dio esige da quell'anima l'offerta di tutto quello che ha. Siccome materialmente le ha già chiesto tutto, le domanda la cosa che gli è più cara per la redenzione dell'umanità: la presenza di Dio nella sua vita.
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