Girovago tra un pensiero e l'altro, insicura di quale filo seguire. Vorrei affrontare tutti gli argomenti che mi frullano per il cervello, simili a tante rondini che solcano il cielo azzurro, ma mi perdo nell'immensità turchina, con l'anima baciata dal calore del sole.
Primo filo conduttore: l'eternità. Alcune volte, ma non so spiegarmene il motivo, si presenta alla mia mente l'immagine del Cimitero Verano. Mi stupisce che non sia quello di Genova dove, spesso, mi sono immersa nelle più profonde meditazioni. E quando si presenta, come un lampo nella mia mente, mi trasmette tanta pace.
Due punti del Verano, in particolare, catturano la mia attenzione. Ho detto già dei Requiem Aeternam ma, esso sembra raffigurare per me, l'idea dell'eternità.
Desiderio d'eternità....Sì, prima o poi anch'io mi troverò faccia a faccia con l'Eterno. Quanti, hanno ormai attraversato la porta della morte...persone di ogni età! L'"ora" è nei decreti di Dio. E' vero che, finché si vive, difficilmente si pensa alla morte...Eppure è l'unica certezza della vita.
Non pensando alla morte, si commette ogni sorta di peccato. Questo vale anche per chi ha la fede o ha addirittura abbracciato lo stato di consacrazione. Tante volte si ci abitua alle cose sacre e si scinde mirabilmente la vita concreta dalla vita di fede. Si prega, si va a Messa, si riceve l'Eucarestia, ma poi, una volta fuori, si dicono tranquillamente menzogne delle quali il loro padre è il diavolo, si sparla normalmente dei difetti degli altri, ancor peggio, si fa del male agli altri. Non si vive la Presenza continua di Cristo, la vita sembra testimoniare un Dio, assolutamente trascendente, che non riesce ad entrare nella concretezza della vita.
In questo modo si deturpa significativamente il volto della Chiesa. Si fa impunemente, senza pensare alle conseguenze. Si è puritani soprattutto con gli altri, ma con se stessi per nulla e... intanto si predica con la vita un Dio severo, che non conosce l'amore...
Primo filo conduttore: l'eternità. Alcune volte, ma non so spiegarmene il motivo, si presenta alla mia mente l'immagine del Cimitero Verano. Mi stupisce che non sia quello di Genova dove, spesso, mi sono immersa nelle più profonde meditazioni. E quando si presenta, come un lampo nella mia mente, mi trasmette tanta pace.
Due punti del Verano, in particolare, catturano la mia attenzione. Ho detto già dei Requiem Aeternam ma, esso sembra raffigurare per me, l'idea dell'eternità.
Desiderio d'eternità....Sì, prima o poi anch'io mi troverò faccia a faccia con l'Eterno. Quanti, hanno ormai attraversato la porta della morte...persone di ogni età! L'"ora" è nei decreti di Dio. E' vero che, finché si vive, difficilmente si pensa alla morte...Eppure è l'unica certezza della vita.
Non pensando alla morte, si commette ogni sorta di peccato. Questo vale anche per chi ha la fede o ha addirittura abbracciato lo stato di consacrazione. Tante volte si ci abitua alle cose sacre e si scinde mirabilmente la vita concreta dalla vita di fede. Si prega, si va a Messa, si riceve l'Eucarestia, ma poi, una volta fuori, si dicono tranquillamente menzogne delle quali il loro padre è il diavolo, si sparla normalmente dei difetti degli altri, ancor peggio, si fa del male agli altri. Non si vive la Presenza continua di Cristo, la vita sembra testimoniare un Dio, assolutamente trascendente, che non riesce ad entrare nella concretezza della vita.
In questo modo si deturpa significativamente il volto della Chiesa. Si fa impunemente, senza pensare alle conseguenze. Si è puritani soprattutto con gli altri, ma con se stessi per nulla e... intanto si predica con la vita un Dio severo, che non conosce l'amore...
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