Tanti anni fa mi ritrovai in varie condizioni spirituali. Quando le vivevo, non ne comprendevo il motivo, un po' perché ne ero coinvolta, altre perché non mi domandavo molto sul loro decorso e sulle loro intrinseche cause. Molto probabilmente non sarei stata in grado, in ogni caso, di prevederne il loro percorso, tappe e destinazione... Un vero e proprio viaggio nel buio! Fra tutte le varie tappe, voglio soffermarmi in una in particolare, quella che mi faceva affermare che credevo in Dio ma non nella Chiesa. Adesso come adesso se sentissi me stessa dire una cosa del genere, faticherei a capirmi...ma all'epoca credevo fermamente in questo! Non avevo fiducia nell'uomo in generale, per cui non comprendevo il fatto di dover confessare i miei peccati ad un altro uomo. Non so se alla base ci fosse superbia o orgoglio, ma non credevo nella gerarchia della Chiesa. Riconosco che tutto era molto vago e relativo, credevo in qualcosa di etereo che, sulla terra in cui vivevo, mi sembrava una nebulosa indistinguibile. Sì, assistevo qualche volta alla santa Messa, ma non sentivo la presenza di un Dio che dirompeva nella storia. Era Qualcuno con la q maiuscola, ma nello stesso tempo molto lontano dalla mia vita. Io vivevo la mia vita, peraltro molto tristemente, e Lui la sua. Desideravo migliorare, il cammino della mia vita era questo, ma non possedeva una meta, un qualcuno che mi desse il senso di questo percorso. Per vari motivi un giorno sentii finalmente una spinta interiore che mi gettò fra le braccia della Chiesa, quella imperfetta, composta dagli uomini. Cominciai a frequentare la santa Messa seriamente, spolverando le risposte, le parti in cui il popolo partecipava e che avevo completamente scordato... e giunse pure il momento in cui mi ritrovai dentro un confessionale, davanti ad un uomo a confessare i miei peccati. Fu molto consolante questo e da quel momento posso asserire che sentii davvero la presenza reale di Dio e che a mia volta mi sentivo parte di qualcosa. La misericordia che conoscevo da sempre e che agli inizi, quando non frequentavo la Chiesa, era un ideale impalpabile e che comunque mi permetteva di vivere senza interrogarmi seriamente, prese un corpo, assunse delle parole che indicavano un cammino, talvolta in modo severo, altre più dolcemente, ma pure mi trasmetteva la sensazione di tangibilità di un Dio che esisteva non su una nuvola ma che entra nella storia e la cambia...
Fare parte della Chiesa costituita da uomini è importantissimo... anzi, oserei dire adesso, indispensabile, perché se da una parte ti carica di maggiori responsabilità, è pur vero che dona tante cose di cui, stando solamente sulla soglia, non si può godere.
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