Intraprendere un cammino
spirituale non è cosa semplice, è impegnativo e richiede il
dispendio di molte energie e forza di volontà. Alla base di tutto,
ci deve essere assolutamente il desiderio profondo di unirsi a Dio.
Gesù aveva affermato con convinzione che l'unica opera che l'uomo
deve compiere è quella di amare il Padre. Verissimo: sentirsi e,
soprattutto sapere di essere amati dal Padre, è la base di tutto,
come lo è in qualsiasi rapporto di amicizia.
Anche conoscere se stessi
è molto importante, non per scoraggiarsi ma per conformare in modo
sempre più perfetto la propria immagine a quella di Dio... tuttavia
i protagonisti principali di questa vicenda non siamo noi ma Dio.
Avere tale chiave di lettura è importantissimo perché capiremmo il
diario esistente tra Dio e noi e non ci scoraggeremmo dei nostri
difetti e limiti perché tale divario sarà colmato dall'amore
immenso di Dio... se solo noi conosceremmo l'amore che Dio ha per
noi, non avremmo così timore di affrontare i problemi della vita.
Sant'Ignazio di Loyola
affermava che, se noi combattessimo con alacrità un difetto
all'anno, faremmo sicuramente progressi da giganti.
Spesso non riusciamo a
progredire perché non possediamo un metodo di combattimento. Sì,
perché il nostro combattimento deve avere un vero e proprio metodo.
Il cammino spirituale è
un vero e proprio combattimento! Se cerchiamo di sconfiggere tutti in
una volta i nostri nemici spirituali, non riusciremmo sicuramente
perché ci troveremmo a combattere su più fronti, disperdendo le
nostre energie e non riuscendo così ad arginare l'invasione. Questa
sarebbe una buona tecnica, ma siamo sempre più tentati di
allontanare immediatamente tutti i nostri nemici. Non abbiamo la
pazienza di aspettare, di sopportare e accettare i nostri limiti.
Vorremmo tutto e subito...e invece Gesù ci ha esortato ad avere la
pazienza dell'agricoltore.
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