Meditare sull'Eucaristia
non esaurirà il discorso ma farà scaturire altre domande, tuttavia
ritengo importantissimo affrontare alcuni interrogativi che la
riguardano. Poco tempo fa mi capitò di assistere alla paraliturgia
tenuta da un ministro straordinario dell'Eucaristia in sostituzione
della santa Messa. Avevo ricevuto l'Eucaristia, ma mancava qualche
cosa. Assistere alla Santa Messa è più completo. Essa è composta
da varie parti che preparano a ricevere l'Eucaristia. L'Eucaristia è
il perno della vita cristiana, è un sacramento istituito da Gesù
Cristo stesso e ci permette di vivere ancor oggi della sua presenza
reale.
Per capire la sua ragion
d'essere, bisogna tornare indietro nel tempo, al momento in cui Gesù
stesso stava celebrando la Pasqua ebraica nel cenacolo. Parte
integrante della cena della Pasqua ebraica, era il sacrificio di un
agnello per la remissione dei peccati. Gesù si dona come nuovo
agnello, un agnello senza macchia, l'unico che possa offrirsi come
sacrificio per i peccati dell'umanità intera. In quel momento Gesù
celebra una nuova pasqua, quella cristiana, il passaggio dell'umanità
dalla condizione di peccato a quella di santità. Questo passaggio
deve assolutamente avvenire attraverso Lui. Nel vangelo questo è
ricordato più volte con diverse espressioni. Si deve passare
attraverso Lui per arrivare al Padre. Egli, infatti vede l'umanità
attraverso l'immagine immacolata del Figlio. Gesù si dona al posto
dell'agnello e usa due elementi frutto della terra e del lavoro
dell'uomo per nascondere la sua presenza. Il Dio cristiano è il Dio
nascosto. È difficile parlare di umiltà di Dio, perché di per sé
Dio non può essere umile, eppure quando prende un corpo, si nasconde
interamente, umilmente, in un involucro limitato che ha bisogno di
cure, che sente dolore. Veramente il Dio cristiano è un Dio
nascosto. Si nasconde in un corpo umano, nel dolore e nella morte per
poi sfociare nel grande evento della risurrezione. È chiaro che
Gesù, durante la sua vita terrena compì dei miracoli. La sofferenza
dell'uomo lo spingeva ad avere compassione, non poteva rinnegare se
stesso. Ognuno dà a seconda delle sue possibilità e Dio, si sa, è
onnipotente. Gesù che voleva mostrare il grande amore del Padre, non
poteva stare con le mani in mano. Il suo amore si rendeva tangibile
mediante i miracoli. I miracoli, però, non erano il fine e lo scopo
della sua venuta sulla terra. Egli mostrava semplicemente come
l'amore di Dio agiva concretamente nel corpo e quindi nell'anima: il
suo perdono, era un perdono effettivo e non delle parole dette a
vuoto. La parola di Dio è efficace, non copre un sentimento falso. A
volte noi umani pronunciamo delle parole che esprimono la parte
superficiale di noi, si pronunciano tanto per dire, senza volerlo non
raccontano ciò che abbiamo nel nostro interno. La parola di Dio è
invece VIVA ED EFFICACE. Viva, non è parola morta, agisce. Così
avvenne la sera dell'ultima cena di Gesù sulla terra. La sua parola
aveva trasformato il pane e il vino in corpo e sangue suo. Questo è
il mio corpo, questo è il mio sangue. Non ha detto che erano simboli
del suo corpo e del suo sangue. Questo è il perno del credo
cristiano, tutto il resto ruota attorno a tale evento. Tutti gli
altri sacramenti scaturiscono dal sacramento dell'Eucaristia. Ciò
che accadde nell'ultima cena era l'anticipazione del sacrificio
cruento che avvenne il giorno dopo sulla croce. E fu ai piedi della
croce che nacque la Chiesa, irrorata dall'acqua e dal sangue
scaturiti dal suo costato. Il centro del cristianesimo è ovviamente
Cristo, perciò l'Eucaristia.
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