giovedì 7 giugno 2012

L'azione dello Spirito Santo


L'azione dello Spirito Santo è per lo più silenziosa e bisogna rivalutarla, darle la giusta importanza. Sono sorti numerosi gruppi carismatici che, talvolta, esagerano nella loro manifestazione. Lo Spirito Santo dà il dono delle lingue, delle guarigioni miracolose, ma è pur vero che la sostanza di tutto è l'amore. Senza questo, ogni cosa perde sapore. Lo ricorda san Paolo nell'inno alla carità. Inoltre, pure Gesù nel vangelo, parlando di Giovanni il Battista, distingue nettamente missione e santità.
A prescindere da questo, i gruppi carismatici hanno il grande merito di riconoscere lo Spirito Santo come Dio e come tale bisogna adorarlo alla stregua del Padre e del Figlio.
Tale grave dimenticanza forse è sempre dovuta al fatto che noi, come uomini, abbiamo bisogno di segni concreti. Il Padre lo si rappresenta come un uomo attempato, con la barba lunga, pieno di sapienza. Per il Figlio, abbiamo ancor meno problemi, seppur rimanga la questione eterna dei capelli biondi o neri, degli occhi celesti o marroni. Con lo Spirito Santo, cominciamo ad avere un po' più di problemi, eppure si è manifestato fin dalla Creazione, è Lui che ha fatto sì che Gesù s'incarnasse in Maria. Al momento del Battesimo di Gesù, Egli si rende visibile sotto forma di colomba, un simbolo, invero, assai efficace. Significa purezza, semplicità, offerta, pace. Come tutte le cose astratte, sebbene noi viviamo prevalentemente di queste, sono difficili da adorare.
Il momento della Pentecoste, lo Spirito prende forma di lingue di fuoco.
Il fuoco divampa repentinamente. Questa è una delle sue caratteristiche. È un sollievo quando scalda. Purifica e fonde i metalli rendendoli malleabili.
Quindi, come tutte le cose astratte facciamo fatica a raffigurarcelo. Ma, un esempio semplice semplice, comprensibile a tutti: l'ira non si può né vedere né toccare, eppure i suoi effetti si vedono... Così è dello Spirito Santo.

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