lunedì 3 febbraio 2025

L'indemoniato di Gerasa

 I Vangeli raccontano via via il grande potere di Gesù sul Creato, in modo da testimoniare che davvero Lui è il Cristo, ovvero il Figlio di Dio.



Sabato Gesù è alle prese con gli elementi metereologici: seda la tempesta e riporta la tranquillità, regalando agli apostoli la salvezza fisica. Oggi, Gesù ha a che fare con il demonio, con lo spirito del male. L'indemoniato non è posseduto da un solo spirito, ma da una legione, un gruppo di demoni che lo ha rovinato. Di fatto lo ha tolto dalla sua vita ordinaria condannandolo alla solitudine, all'incapacità di relazionarsi con se stesso e con gli altri. La sua condizione lo spinge a vivere lontano dagli altri che hanno terrore di lui, niente gli dona tranquillità. Gesù non aspetta richieste e suppliche e comincia a scacciare il male che è in quel povero uomo. Il demonio lo ferma con suppliche. Lo riconosce come Figlio di Dio. Questo fa pensare alla qualità della nostra professione di fede, che non deve essere solamente a parole, ma deve coinvolgere la vita in modo completo, sia il rapporto con Dio, con se stessi e con il prossimo. 

Solamente Gesù ridona completamente la vita a quell'uomo, liberandolo dai demoni e restituendolo alla quotidianità guarito, riconoscente, con il desiderio di annunciare ciò che Dio ha fatto per lui. 

Il Vangelo non spiega il motivo per cui i demoni chiedono di entrare nel corpo dei porci, ma basta meditare che per gli Ebrei i porci, insieme ai cani, erano considerati animali impuri e rappresentavano quanto di più ripugnante si potesse incontrare...

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