mercoledì 27 ottobre 2021

Quando è giusto... il desiderio di morire?

 Quando è giusto il desiderio di morire? 

Avevo affrontato questo argomento nel precedente post, ma non in modo approfondito. Di fatto anche san Paolo, nella lettera ai Filippesi, afferma che morire è un guadagno. Riporto i versetti qui di seguito.

Filippesi 1:21-26 “Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno. Ma se il vivere nella carne porta frutto all'opera mia, non saprei che cosa preferire. Sono stretto da due lati: da una parte ho il desiderio di partire e di essere con Cristo, perché è molto meglio; ma, dall'altra, il mio rimanere nel corpo è più necessario per voi. Ho questa ferma fiducia: che rimarrò e starò con tutti voi per il vostro progresso e per la vostra gioia nella fede, affinché, a motivo del mio ritorno in mezzo a voi, abbondi il vostro vanto in Cristo Gesù.”

Il fatto è che tutto ruota sull'unione con Cristo. Gesù è il Signore della vita. Lungo il suo percorso terreno, il suo amore immenso era un fuoco inestinguibile e si è manifestato anche nel ridare la vita alla gente. Nel vangelo vi sono narrati vari episodi. Il fondamento della vita deve essere l'amore e tutto deve gravitare su di esso. Ogni azione, che sia grande o piccola, deve essere fondata sull'amore. L'impegno è immane. Cristo, nella sua vita terrena, non ha cercato il plauso umano, guariva perché amava, rimproverava perché amava, taceva per amore, gioiva per amore, soffriva per amore. Una vita che viene assorbita dal vortice delle cose da fare deve trovare il tempo di rallentare e cercare il vero senso di ogni azione. Il ricercare se stessi porta inevitabilmente la sofferenza altrui, quindi la carità esige empatia. Nel nostro cuore, per quanto siamo santi, la carità sarà sempre imperfetta. 

Il desiderio di morire quindi non deve essere concepito come una liberazione dalle sofferenze. Se leggiamo la vita di santa Teresina che si era offerta all'amore misericordioso, possiamo rivedere scritte le parole di san Paolo. Santa Teresina era stata presa in parola dal buon Dio e nell'ultimo tratto della sua vita soffrì enormemente. Ad un certo punto pensò anche lei alla morte come liberazione, ma il salto di qualità che fece fu questo... quello di Gesù nell'orto del Getsemani: "Ma sia fatta la tua volontà!".

San Paolo è un gigante della fede. Egli accetta di continuare a vivere tendendo costantemente all'unione con Dio. Non tutti possono capire san Paolo. La vera unione con Dio avviene solamente dopo la morte. Ecco perché il cristiano non "teme" la morte e giunge a desiderarla... Solo, esclusivamente per raggiungere l'unione con Dio

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