Agli inizi il rapporto con Dio coinvolge i sentimenti. Sembra di vivere la primavera del cuore, come se la vita esplodesse dopo un lungo e rigido inverno. I fiori cominciano a crescere e a sbocciare e la loro dolce fragranza si espande attorno donandoci serenità e pace del cuore. Questa è la gioia della Sposa del Cantico dei Cantici che ama con tutta se stessa il suo Sposo, contraccambiata in modo passionale.
Con l'avvento delle difficoltà, i primi freddi rallentano i sentimenti e attorno a noi potrebbe crearsi il deserto. La sete potrebbe tormentare le nostre viscere.... Non sentiamo e non vediamo più l'amato del nostro cuore. Allora, come la sposa del Cantico usciamo quando ancora tutto è avvolto dal buio, affrontando la paura, la vergogna e il pericolo. Dio è il nostro bene più grande, tutto potrebbe essere avvolto dal buio, senza la sua presenza... potremo essere preda facili delle tentazioni che, lì per lì placano la nostra sete, ma poi ci lasciano nell'aridità più completa.
In questi momenti, quando le cose non vanno bene, quando non sentiamo più nulla, entra in gioco la volontà, il desiderio di arrivare all'unica Fonte, quella che disseta in eterno... perché chi berrà di quest'acqua non avrà più sete. Quando si rimane fedeli nonostante le fitte tenebre, agisce la volontà ed è vero amore: i sentimenti sono caduchi, è la volontà che alimenta l'amore e che non permette che l'abitudine soffochi il nostro cuore...
È nel deserto, in questa solitudine in cui tutto sembra tacere, che Dio parla all'anima in cerca di lui....
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