In
un articolo che parlava di un grave fatto di cronaca, si osservava
che ciò che manca oggi è l’incapacità di guardare le cose dal
punto di vista dell’altro.
I
rapporti umani sono difficili, persino nel vangelo vi sono momenti in
cui vengono narrate le difficoltà di comprensione tra gli apostoli.
Questo non si nega. Sebbene siamo intelligenti, il nostro istinto, ci
fa agire d’impulso, senza che noi possiamo riuscire a filtrare
l’evento dalla neocorteccia, luogo del cervello deputato al caso.
Le nostre reazioni sono perciò dettate dall’istinto di
sopravvivenza, abbiamo paura e perciò le nostre emozioni sfociano
senza essere filtrate dalla ragione. Questo è normale. Ciò che ci
raccomandano gli psicologi è di cercare di sviluppare la capacità
di empatia, comprendere i sentimenti dell’altro. Ciò è
fondamentale per poter educare gli altri. Mettersi nei panni altrui è
importantissimo anche nel proprio cammino spirituale. Non si può
negare. Questo non va confuso con il relativismo, privo di verità
fondanti. Dobbiamo avere dei punti di vista fermi, ma bisogna essere
capaci di vedere la cosa da prospettive differenti. Comprensione ed
empatia non sono solamente virtù determinanti per essere dei buoni
psicologi o insegnati… ma pure dei buoni cristiani.
Faccio
un esempio pratico. Si presenta una persona amareggiata dagli eventi
della vita, atea convinta. Di fronte a questa persona non dobbiamo
porci come dei giudici. Dobbiamo comprendere ciò che passa dentro il
suo cuore , capire il suo punto di vista, ma noi non dobbiamo essere
relativisti, lasciare la nostra fede per abbracciare il suo ateismo…
Dobbiamo piuttosto essere prossimi, rimanere fondati nella nostra
speranza, senza convincere a tutti i costi la persona che abbiamo
davanti. Se noi siamo dei testimoni credibili, lei si convincerà da
sola. Già, a volte si fa un grande minestrone: si mescola
comprensione, empatia e relativismo… ma non è così la questione.
Delle verità devono esistere nella nostra vita, altrimenti saremo
come delle persone che si mettono in viaggio senza avere punti di
riferimento, senza una vera meta da raggiungere… Se da principio
questo può apparire esaltante, lo sarà per breve periodo, poi ci
perderemo, non sapremo più qual è la nostra strada e potremo
persino rischiare la nostra vita soffocati, sconvolti, travolti dai
marosi della vita. Attenzione, questo può portarci a morte sicura!
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