Ancora scosse nelle zone martoriate dal terremoto... Quante domande a cui non esistono effettivamente risposte valide che sappiano placare la sete di trovare un senso alla sofferenza, all'esistenza, alla morte!
Di fatto le ultime scosse hanno messo in ginocchio la gente, senza remore, in mezzo alla piazza. Hanno cominciato a pregare Dio, il Solo che poteva liberarli dalla sofferenza e mettere fine a quell'agonia mista di paura e di insicurezza...
Una domanda, LA DOMANDA, sorge spontanea: perché Dio permette tutto questo?
Ci sono state milioni di polemiche riguardo a certe riflessioni forse troppo azzardate... ma non voglio riflettere o discutere su questo, desidero, invece, cercare di dare una risposta. Perché questo? Non si riuscirà a rispondere a queste domande, ma, utilizzando la Sacra Scrittura, si può cercare una ragione a tutto questo, piccole gocce che plachino tenuemente quella sete che arde in ogni uomo. Già, perché io non posso pensare che ci sia qualcuno che viva senza porsi prima o poi tali quesiti che sono alla base della felicità stessa dell'esistenza, quesiti che le danno un afflato di gioia e senso...
Prendiamo quindi il Libro di Giobbe. Cosa accade? Giobbe è un uomo giusto, irreprensibile, e questo stuzzica il desiderio di satana di metterlo alla prova...
Siccome tutto gli va bene, è ricco, potente, ha una moglie che lo ama, dei figli meravigliosi, satana pensa che il motivo per cui sia giusto, per cui benedica Dio, sia che non sia stato mai provato dalla sofferenza. Allora satana si reca da Dio e gli racconta di Giobbe, dando alla sua condotta irreprensibile, alla fede incrollabile, il pretesto di una vita priva di sofferenza. Dio lascia che satana agisca nella vita di Giobbe. Nel corso delle prove molto grandi che Giobbe subirà, capirà molte cose, ad esempio la grandezza di Dio, la capacità di saper accettare anche il dolore e tutto gli gioverà per il suo equilibrio interiore...
La vita, con i suoi eventi tragici, prepara alla partecipazione dell'esistenza alla comunione con Dio.
Quante volte vediamo persone che fanno del male gratuito, condurre la propria vita senza intoppi di sorta! Questo ci provoca tanta avversione pure nei confronti di Dio!
Dio non vuole il male o che noi soffriamo, essendo il Bene perfetto, l'Amore, la Bellezza, la Santità.... Ma permette che accada nella nostra vita perché sa che possiamo donarlo con amore. Per tale motivo bisogna essere sempre pronti, per fronteggiare le eventuali situazioni di dolore che accadono nel corso dell'esistenza.
Il dolore composto di questi nostri fratelli colpiti da tale catastrofe che sarebbe potuta accadere ovunque e a ciascuno di noi, è un esempio...
È stato il terremoto dei piccoli, delle tenere vite spezzate... quanto dolore... e di fronte a tale dolore e compostezza, non resta altro che immergersi nel silenzio, perché altro non si può fare... Una domanda poi, scaturisce spontanea da tutto questo immane dolore: “Noi come ci saremmo comportati al posto loro?”
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