Esperienza dura quella della morte che prova profondamente la fede di una persona. Avvenuto il trapasso si ripercorre con accenti dolorosi il Calvario della persona amata e inevitabilmente si medita sulla fragilità umana. Si ci domanda se avrà sofferto, se in quel momento era cosciente.... Le fondamenta della fede tremano e se la casa è costruita sulla roccia, ecco che essa rimane in piedi. Ma poi ci si apre alla luce di Cristo che ha insegnato a credere che la morte è solo un passaggio, forse molto stretto, eppur necessario e sente che l'anima che ha lasciato quel corpo, ora, ha abbandonato il suo Calvario ed anela solamente a raggiungere la luce di Dio. Coloro che stanno accanto a quel corpo senza vita sentono la pace e la presenza tangibile di quella persona cara che ha varcato le porte dell'eternità. Allora anche i loro cuori vorrebbero immergersi nell'eternità perché si accorgono che siamo creati solo per quella, per vivere in comunione piena con Dio.
Mi consola anche il pensiero che papà sia ancora in Purgatorio perché le anime sono visitate dalla Madonna che dà loro consolazione.
Ciò che le anime dei nostri cari trapassati desiderano da noi, sono delle S. Messe, ma soprattutto una vera conversione, desiderano che i nostri cuori comprendano che l'essenziale è ricercare il Regno di Dio.
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