In realtà coloro che si sentono a posto con la coscienza, desiderano vedere Dio come giudice per gli altri. Lo racconta anche il Vangelo quando, nella parabola del figliol prodigo, il figlio maggiore non comprende l'atteggiamento del Padre, così come, in un'altra, coloro che hanno lavorato nella Sua vigna fin dal mattino, sopportando il caldo e la fatica, si vedono dare la medesima ricompensa di coloro che vi hanno lavorato solamente per un'ora.
E' vero, Dio non conosce la giustizia umana: Egli ci sorprende con i suoi atteggiamenti originali, che ci fanno sospirare quasi...Anche Dio è ingiusto! No, semplicemente Dio ha un metro assai diverso dal nostro...E poi, non ci rassegnamo al fatto che noi uomini, sebbene siamo volti al bene, siamo peccatori.
Finché si parla di aiutare chi è nel bisogno, tutto bene, anche se, tuttavia, ci blocca il nostro egoismo. Quando si tratta, però di amare il peccatore...ahimé...levata di scudi generale! Non ci riusciamo, perché in realtà, ci chiedono di amare uno che fa il male....
Difficile sì, anzi impossibile agli uomini, ma non a Dio. Dio è venuto sulla terra, non tanto per guarire i malati, per risuscitare i morti, ma per salvare i peccatori! L'Anima Santa di Cristo si commuoveva comunque di fronte alle miserie fisiche dell'uomo, alla sua sofferenza, ma guariva i malati anche perché fosse evidente agli astanti che il Suo potere non si fermava alla cura del corpo, ma raggiungeva con la Sua potenza il cuore e che la remissione dei peccati era reale quanto il miracolo della guarigione fisica.
Ma quanto è bello pensare che Dio non si spaventa di fronte alle miserie umane, ma rincorre il peccatore fin sul letto di morte per guarirlo, per attirarlo a Sé, al Suo amore...
Perché non imitarlo e spalancare la porta del proprio cuore al fratello, bisognoso di misericordia?
E' vero, Dio non conosce la giustizia umana: Egli ci sorprende con i suoi atteggiamenti originali, che ci fanno sospirare quasi...Anche Dio è ingiusto! No, semplicemente Dio ha un metro assai diverso dal nostro...E poi, non ci rassegnamo al fatto che noi uomini, sebbene siamo volti al bene, siamo peccatori.
Finché si parla di aiutare chi è nel bisogno, tutto bene, anche se, tuttavia, ci blocca il nostro egoismo. Quando si tratta, però di amare il peccatore...ahimé...levata di scudi generale! Non ci riusciamo, perché in realtà, ci chiedono di amare uno che fa il male....
Difficile sì, anzi impossibile agli uomini, ma non a Dio. Dio è venuto sulla terra, non tanto per guarire i malati, per risuscitare i morti, ma per salvare i peccatori! L'Anima Santa di Cristo si commuoveva comunque di fronte alle miserie fisiche dell'uomo, alla sua sofferenza, ma guariva i malati anche perché fosse evidente agli astanti che il Suo potere non si fermava alla cura del corpo, ma raggiungeva con la Sua potenza il cuore e che la remissione dei peccati era reale quanto il miracolo della guarigione fisica.
Ma quanto è bello pensare che Dio non si spaventa di fronte alle miserie umane, ma rincorre il peccatore fin sul letto di morte per guarirlo, per attirarlo a Sé, al Suo amore...
Perché non imitarlo e spalancare la porta del proprio cuore al fratello, bisognoso di misericordia?
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